In Italia, il divorzio è un processo giudiziario che mette fine a un matrimonio.
Il divorzio può essere iniziato da un coniuge o da entrambi i coniugi insieme. La legge italiana richiede che sia preventivamente espletata la fase della separazione personale protratta per almeno sei mesi dalla comparizione dei coniugi davanti al Tribunale, prima che una richiesta di divorzio possa essere presentata. Il divorzio, che pone fine a tutte le questioni personali e patrimoniali sorte durante il matrimonio, è comunque un evento traumatico per la maggior parte delle famiglie e spesso porta a una riorganizzazione completa della vita di tutti i membri della famiglia.
I bambini sono particolarmente sensibili alle conseguenze del divorzio dei genitori. Possono sperimentare una gamma di emozioni, come tristezza, rabbia, paura e vergogna; è plausibile quindi pensare che abbiano bisogno di tempo e di supporto per superare il trauma del divorzio.
I coniugi che divorziano devono anche affrontare una serie di problemi pratici, come la divisione del patrimonio familiare, la stabilizzazione dei propri redditi e la determinazione della custodia dei figli. In alcuni casi, il divorzio può anche comportare la necessità di cambiare casa o di trasferirsi in un’altra città. Questo può avere ripercussioni sulla salute emotiva e psicologica di tutti i membri della famiglia. È importante, quindi, cercare supporto professionale se si sta affrontando un divorzio. Ci sono numerosi servizi di counseling e supporto disponibili per coloro che ne hanno bisogno, e che potranno esservi consigliate dall’avvocato esperto in diritto di famiglia cui vi affiderete.
Cause principali
Ci sono molti motivi per cui le persone divorziano. Alcuni divorziano perché hanno litigato in modo irrisolvibile, altri perché hanno perso il rispetto e l’amore reciproci. In alcuni casi, le persone divorziano perché uno dei coniugi ha commesso un atto di infedeltà. Altre volte, la causa del divorzio è il cambiamento: le persone cambiano e si allontanano l’una dall’altra, e questo può portare alla fine del matrimonio.
I divorzi possono essere molto dolorosi, sia per i coniugi che per i figli. Spesso, i divorzi sono accompagnati da una lunga battaglia legale, che può essere estenuante e costosa. In alcuni casi, i divorzi portano anche alla violenza. In Italia, il divorzio è stato legalizzato solo nel 1970. Prima di allora, i divorzi erano rari e a volte considerati scandalosi. Oggi, invece, il divorzio è abbastanza comune.
Ci sono molti studi che dimostrano che i divorzi hanno un impatto negativo sui figli, sia a livello emotivo che a livello sociale. I bambini di genitori divorziati hanno più probabilità di avere problemi di comportamento e di prestazioni scolastiche inferiori rispetto ai loro coetanei. Inoltre, i figli di genitori divorziati hanno più probabilità di divorziare a loro volta quando saranno adulti. Nonostante tutti questi problemi, però, il divorzio può essere la soluzione migliore in alcune situazioni. Ad esempio, se i coniugi sono costantemente infelici o se uno di loro è violento, il divorzio può essere la soluzione migliore. In altri casi, invece, il divorzio può essere evitato se i coniugi sono disposti a lavorare sui loro problemi.
Cosa dice la legge e quando si può chiedere il divorzio
In Italia, il diritto di famiglia è regolato dal codice civile, che disciplina il diritto di matrimonio, il diritto di divorzio e il diritto di famiglia in generale. Il diritto di divorzio è disciplinato dagli articoli 3 e seguenti della legge sul divorzio.
L’articolo 3 prevede che il matrimonio può essere dissolto dal tribunale su richiesta di uno dei coniugi, se è provato che l’altro coniuge ha commesso uno dei seguenti atti:
– ha commesso un atto di violenza domestica nei confronti del coniuge o dei figli;
– ha abbandonato il nucleo familiare per un periodo di almeno sei mesi;
– ha commesso un atto di adulterio;
– ha commesso un reato che è stato punito con la reclusione per un periodo di almeno tre anni;
– ha commesso un atto di gravissima immoralità.
Inoltre, l’articolo 4 prevede che il tribunale può pronunciare il divorzio anche se uno dei coniugi non ha commesso nessuno dei suddetti atti, se è provato che la coppia è separata da almeno tre anni e che la separazione è irreversibile.
L’articolo 5 prevede, infine, che se i coniugi hanno dei figli minori, il tribunale pronunci il divorzio solo se è provato che la separazione è irreversibile e che la separazione è nel migliore interesse dei figli.